L’ABA è l’acronimo per Applied Behavior Analysis, che significa Analisi del Comportamento Applicata: un approccio scientifico per incrementare o diminuire nel tempo uno o più comportamenti tramite l’utilizzo di rinforzi e l’insegnamento di abilità adattive. L’ABA si prefigge anche l’obiettivo di modificare comportamenti indesiderati mediante specifiche tecniche. Usato da personale appositamente preparato può cambiare in profondità le vite e le abilità di coloro che soffrono di ritardi dello sviluppo in particolare di autismo.

Le abilità da insegnare sono scelte su misura per ogni bambino e introdotte passo dopo passo ricompensando sistematicamente l’apprendimento. Raggiunti i primi obbiettivi si riesaminano le mete da raggiungere e si procede con quelle successive. Ogni bambino ha un proprio curriculum a seconda dei suoi bisogni particolari che riguarderà un’ampia gamma di aree e di abilità e che comprende la comunicazione, il gioco, l’autonomia, la socializzazione, lo sviluppo motorio e le abilità scolastiche.

Ci sono centinaia di studi sul metodo ABA che mostrano quanti bambini raggiungono miglioramenti significativi dopo aver seguito un programma ABA intensivo.

Sfortunatamente non si tratta però di una cura che elimini la diagnosi e non si possono fornire garanzie sui risultati per i casi singoli.

Ci sono studi che mostrano come prima il bambino inizia un intervento fondato sull’analisi del comportamento applicata (ABA) migliori possono essere i suoi risultati. L’intervento ideale dovrebbe iniziare possibilmente non appena insorgano i primi sospetti e il bambino sia in corso di diagnosi.

Per i bambini più piccoli i risultati migliori si ottengono con un intervento intensivo individualizzato di 25-40 ore a settimana. Una notevole parte di tale tempo verrà spesa giocando col bambino, in maniera da identificare le sue motivazioni e i suoi desideri al fine di incoraggiare la comunicazione.

Grande importanza verrà sempre data a rinforzi positivi e ad un apprendimento che sia piacevole e altamente motivante. Un orario ridotto potrebbe forse avere lo stesso almeno alcuni dei vantaggi di un intervento intensivo ma non ci sono prove che sostengano l’efficacia di un programma orario più breve indirizzato a bambini piccoli con diagnosi di autismo.

Il programma ABA deve essere stilato e condotto da un analista del comportamento che fisserà gli obbiettivi da raggiungere da parte dei membri della famiglia e da una squadra di educatori formati (tutor) che lavorareranno sotto periodica supervisione. Di solito i tutor trascorrono col bambino una sessione di 3 ore lavorando sugli obbiettivi concordati con le procedure indicate e registrando i progressi tramite tecniche specifiche di trattamento dei dati. E’ un lavoro molto impegnativo che affianca il lavoro dei genitori.

Tutor e genitori dovranno incontrarsi regolarmente faccia a faccia e scambiarsi le idee oltre che lavorare direttamente con il bambino gli uni alla presenza degli altri. Avranno anche bisogno di prendere nota di dati e registrazioni degli obbiettivi di apprendimento per permettere un insegnamento sempre coerente e fedele alle procedure indicate.

E’ veramente importante che tutti siano al corrente ed abbiano le stesse aspettative nei confronti dell’apprendimento del bambino: la coerenza porterà ai migliori risultati e questo riguarda i genitori, i nonni, il personale scolastico e i tutor. Per questo motivo si raccomanda di far accompagnare il bambino alla scuola dell’infanzia o ad altre sedi scolastiche da tutor formati e di fornire adeguata formazione anche ai referenti educativi scolastici del bambino.

E’ meglio iniziare un programma ABA a casa del bambino, dove dovrebbe sentirsi più a suo agio trattandosi del suo ambiente. E’ probabile che cerchi di resistere ai primi tentativi di insegnargli e fino a che non si renderà conto che l’insegnamento comporterà per lui molte ricompense. In seguito tutto sarà più facile da gestire in ambito domestico. Una volta che si sono raggiunti i primi obbiettivi si potrà trasferire con successo l’insegnamento in altri ambienti come le aule scolastiche.

Una parte importante di qualsiasi programma ABA riguarderà la gestione del comportamento non adattivo ed è necessario prendere nota di ogni occasione in cui si manifesta un comportamento provocatorio, con quelle informazioni si è in grado di analizzare la funzione del comportamento o la ragione per la quale si manifesta: E’ perché ha sperimentato che in questo modo eviterà di completare un compito? E’ perché gli viene consegnata attenzione in maniera contingente al comportamento problema? Oppure il comportamento fornisce una stimolazione sensoriale ?

Questa informazione può essere usata per progettare un intervento adeguato e mirato a quel comportamento specifico. Se l’intervento viene realizzato in maniera coerente e da tutti gli adulti coinvolti nell’educazione del bambino potrà essere molto efficace.

Uno degli obbiettivi principali nell’intervento precoce è la comunicazione funzionale – insegnare ad un bambino a comunicare le sue necessità a tutti coloro che gli stanno attorno. Facciamo questo incoraggiandolo a chiedere gli oggetti che vuole e di cui ha bisogno. L’alternativa ottimale sarebbe ottenerlo mediante il linguaggio parlato ma possiamo insegnargli questa abilità anche usando il linguaggio dei segni o il PECS o altri sistemi di comunicazione tramite lo scambio di immagini. La comunicazione continuerà comunque ad essere uno degli scopi principali per tutta la durata del programma ABA.

Un programma ABA valido dovrà essere intensivo, 25-40 ore a settimana, centrato su di un certo numero di abilità su misura del bambino, comunicazione, gioco, scuola etc. Comprenderà strategie di gestione del comportamento messe a punto su misura del singolo alunno. L’attività sarà svolta in maniera coerente da un gruppo di tutor esperti e da altri membri della famiglia che collaboreranno in armonia reciproca per aiutare il bambino ad esprimere tutte le sue potenzialità sotto la guida costante e continuativa di un analista del comportamento esperto in autismo e certificato BCBA